Project Cross Athlete ti trasformerà in uno spartano del 21esimo secolo.
Non voglio consigliarti qualche cosa che io stesso non abbia prima provato di persona. Per questo scrivo questo articolo dopo aver passato mesi a aggredire questo manuale e ad aver messo in pratica gran parte di ciò che c’è scritto dentro.
Ma non pensiate che questa possa essere una lusinghiera, e priva di critiche, recensione. Superficiale e senza cuore: tutt’altro.
Perché Project Cross Athlete ti aiuterà a capire chi sei
Vengo dal mondo universitario (sto cercandone di uscirne indenne). Come bravo studente mi hanno sempre costretto a verificare le fonti e soprattutto a cercare contenuti aggiornati, a non fermarmi dinnanzi alla mia curiosità. Ho passato quindi mesi a cercare un libro che facesse al caso mio. E solo quando lo comprai, quasi per prova, seppi che era proprio Project Cross Athlete quello giusto.
Per chi non mi conosce deve sapere infatti che sono una specie di patito del fitness. Praticamente passo quasi più ore ad allenarmi che a studiare. Ma non dovete pensare che io sia un drago, anzi. Sono piuttosto scarso in tutte e due le situazioni. Tagliando corto: sollevando ghisa da svariati anni, da circa 3 ho abbracciato una “meno afinalistica” mentalità negli allenamenti (non me ne vogliano i cultori della sala pesi). Decisi quindi di uscire dalla palestra, acquistare la mia attrezzatura e dedicarmi anche allo sviluppo di abilità come la potenza aerobica (con il Tabata Training e l’allenamento Funzionale) e di aggiungere a queste anche degli allenamenti a corpo libero.
Per chi non conoscesse Il Functional Training può leggere questo articoletto introduttivo: Functional training: cosè e piano di allenamento completo!
Moda? Necessità? Diciamo che il primum movens era ottenere un fisico che fosse sostenibile nel tempo. Non potevo infatti continuare a mangiare pasta/pollo/tonno e “stare attento ai carboidrati alla sera” a vita. Non potevo nemmeno continuare a lapidarmi il conto in banca per delle sessioni sempre pesanti e ormai monotone in palestra! Ero un po’ confuso e volevo qualcuno che mi guidasse. Peccato che un personal trainer costa davvero troppo per le mie tasche bucate.
L’ascesa di Project Invictus e “del Biasci”
Insomma: cercavo qualche cosa “in più”. Ma non ne sapevo (e attualmente ne so) poco! Quindi acquistai un paio di libri che… ora fanno la polvere sullo scaffale. Prima di arrivare ad un libro che fosse effettivamente utile, passarono altri mesi. Project Cross Athlete non era ancora uscito.
Ricordo bene la fissa che mi venne per “un libro di cui ora non ricordo nemmeno il nome”. Inutile dire che mi appassionò tanto quanto una sasso che rotola.
Fu quasi casualmente che mi imbattei in un video di quello che nemmeno sapevo chi fosse. Parlava di “come fare lo swing” con la kettlebell e di come usare una fantomatica “presa carpea”. Da li a poco scoprii che colui era Andrea Biasci, l’ideatore di tutto il movimento chiamato “Project Invictus“.
Scoprii articoli molto interessanti, che citavano fonti, fatti da persone giovani, irriverenti e abbastanza cazzare da poter posizionarsi con tenacia e dedizione in cima alla ormai onnisciente mypersonaltrainer. A parte gli scherzi: comprai Project Diet. Forse tra i loro primi libri, ancora un abbozzo di ciò che effettivamente era sul loro sito, ma mi piacque così tanto (e allo stesso tempo mi aprì la mente) che speravo in un loro seguito su come gestire allenamenti che non fossero solo finalizzati ad una abilità.
Avevo trovato un punto di riferimento che pian piano mi conquistò sempre più. A tal punto da dedicare ora a loro questo articoletto. So che pochissimi sfigati eletti leggeranno queste righe, ma sono un tipo tenace.
La recensione
Questo miracoloso libro si presenta davvero bene: copertina flessibile, abbastanza tascabile e ricco di immagini e schemi, il tutto su una bella carta lucida. Costosetto forse, ma se siete abituati a pagare libretti come il mio adorato Katzung (è il cognome dell’autore) ben 50 euro… beh potete anche sganciarli senza pensarci su troppo.
Se invece siete dei burini tirchi che spendono i soldi solo in abbonamenti in palestra… in questo caso vi siete già risposti: comprate 2 confezioni di tonno in meno e comprate questo libro. Non si mangia, ma vi fa diventare grossi in un’altra modalità (no: non sotto la cintura).
Introduzione e concetti base
Il libro inizia con una solita divertente prefazione di come alla risposta a tutte le nostre domande vi sia un pacifico e molto filosofico “dipende“. Si prefigge lo scopo non di farti imparare un solo metodo, ma di esporne diversi, dandoti degli strumenti molto utili di valutazione e di pianificazione delle sessioni di allenamento.
A corollario di ciò, o sarebbe meglio dire come introduzione, ci vengono presentati dei capitoli di carattere generale riguardanti le definizioni delle varie abilità sviluppabili o meno con l’allenamento e anche qualche pagina sui principali sistemi bioenergetici implicati in essi. Inizialmente pesanti, soprattutto per chi si aspetta un libro leggero e di facile utilizzo, incentrato molto sulla pratica. Questa parte è però molto utile, soprattutto se la si rivede in un secondo momento oppure se si vuole conoscere anche qualche cosa in più di nutrizione (che non fa mai male!).
Pratica: concetti generali
Prima di affrontare in modo sistematico ogni singolo dominio degli sport di resistenza multi modale (ovvero quelli dove fai un po’ di tutto che ti fanno credere di poter un giorno scalare l’Everest e l’altro correre una maratona sulle mani), il libro ci presenta degli utilissimi concetti molto ben esposti e di più facile memorizzazione rispetto a quelli presentati poc’anzi.
Qui ho avuto modo di colmare molte mie lacune e leggendo queste pagine ho potuto finalmente dire “aaaahhh ecco: questo era proprio quello che cercavo! Interessantissimo cavolo!”. La sensazione sarà quella di essere investiti da una marea di informazioni utilissime che vi faranno parere uno scemo a non averle messe in pratica già in precedenza.
Avrete la netta sensazione di migliorare le vostre prestazioni mentre terrete in mano questo libro.
Alcune tematiche trattate in questi paragrafi saranno visti e rivisti durante la lettura di tutto il libro e ogni volta potrete meglio apprezzarne i concetti e diversi particolari che prima non riuscivate a comprendere. Tra questi possiamo citare:
- Gli adattamenti nell’allenamento simultaneo
- il principio di minima intereferenza e la specificità dello sport
- la fatica (centrale, periferica, gli indicatori)
- la gerarchia dei movimenti (classe I/classe II/ classe III)
- la periodizzazione e la programmazione (macro, meso, micro e nano ciclo)
Come allenare i vari dominii del crossfit
Successivamente a questi capitoli inizialmente facilmente sottovalutabili, ma in vero il succo del libro, seguono esposti in ordine dei capitoli dedicati all’allenamento delle varie abilità.
Saranno quindi esposte e spiegate col giusto peso le varie metodologie di allenamento alla:
- forza
- endurance
- powerlifting
- gymnastic
- SSP
Senza svelarvi ogni misterioso e più o meno innovativo metodo ci tengo solamente a sollevare una nota critica. In Project Cross Athlete i metodi di allenamento sono spesso ripetutamente spiegati più volte nei vari capitoli.
Capisco le esigenze e non tolgo che sia comunque meglio dire in più che in meno, ma forse potevano ottimizzare le spiegazioni. La sensazione che ho avuto è quella inizialmente di apprendere davvero tante cose con il primo capitolo e mano a mano sempre meno nei successivi. Fisiologico o meno, comprendo che forse non poteva essere fatto diversamente.
Concludendo
Non voglio svelare altre importanti nozioni che questo libro mi ha insegnato, ma posso svelarvi che mi c’è voluta una settimana per pianificare una scheda di allenamento che fosse pensata per due persone, lunga 6 mesi (in vista della Spartan Race ad ottobre!). Se non morirò sotto il bilanciere sarò orgoglioso di esporre la mia esperienza, per il momento… vi consiglio di leggere Project Cross Athlete perché ne vale la pena!