HomeTempo liberoPadroni di Puerto Rico? Si, ma solo per gioco (recensione)

Padroni di Puerto Rico? Si, ma solo per gioco (recensione)

É una scatola della Ravensburger contenente tanti pezzetti, ma non è un puzzle. Non è la mia vita, ma Puerto Rico!

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Padroni di Puerto Rico? Si, ma solo per gioco (recensione)

É una scatola della Ravensburger contenente tanti pezzetti, ma non è un puzzle. Non è la mia vita, ma Puerto Rico!

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A Natale mi hanno regalato l’isola di Puerto Rico. Dentro una scatola. Ed è venuta via anche economica, solo 45 euro su Amazon.

Avevo sentito parlare molto di questo gioco da tavolo, tanto che pensavo di regalarlo prima di riceverlo. Poi, tra una cosa e l’altra, ho ripiegato su alcuni titoli compresi in questa lista (magari, se avrò voglia ed energie vitali, in futuro te ne parlerò, forse).

Intanto, un invito a comprarlo, proprio qui sotto. Guardalo intensamente con gli occhi della tua testa. Sosterrai il blog, comprandolo. Comprane anche 10 scatole. Lo sosterrai 10 volte così.

Non lo hai ancora comprato?

Va bene, allora mi toccherà convincerti…

Puerto Rico è un Euro game per 2-5 giocatori, strutturato in turni della durata complessiva di 1-2 ore, in cui la fortuna conta davvero poco. Strategie a tattica sono le parole magiche.

Metti a lavorare i tuoi schiavi lavoratori regolarmente assunti e tutelati, nei tuoi possedimenti di cotone, caffè, mais e tabacco. Poi altri poveracci artigiani lavorano tali risorse negli stabilimenti, normati nel rispetto di tutti e dell’ambiente. Quello che produci lo puoi vendere per soldi o spedire via mare per punti vittoria. Così, all’infinito, fino a diventare il più ricco stronzo dell’isola, quello con più punti vittoria, ci si auspica. Sennò hai perso anche se sei il pappone più aristocratico.

Viste le premesse, pensavo già di avere un discreto vantaggio, considerando oltretutto che una volta fui anche un bambinetto che si scacchiolava con gli scacchi. E infatti la prima partita persi.

La prima partita

Non so se tu fai pranzo di Natale o se sei un tipo più da cena di Natale. Noi eravamo più il fenotipo 1, pranzo di Natale. Quindi, immaginati la situa: tutti rotolanti che voglion dormire e io che tiro fuori il pacco e lo sbatto sul tavolo chiedendo:

Chi vuole giocarci un po’?

Io, in picco insulinico post prandiale

Ovviamente tutti felicissimi, facevano a gara.

Il momento più divertente è stato andare in catatonia mentre toglievamo le centinaia di tessere dalle fustelle. Terminato quello e con qualche caffè in più, abbiamo iniziato a leggere le istruzioni.

Oh boy… che esperienza!

In pratica partono che sembrano le migliori istruzioni al mondo, spiegandoti il necessario in funzione del numero di giocatori. Poi iniziano a spiegare i ruoli dei cittadini e già li alcune cose le devi dedurre.

Leggiamo alcuni paragrafi e poi, un po’ impazienti e un po’ presuntuosi di aver carpito tutto, approssimando i paragrafi che avevamo skippato a mere ripetizioni di quelli che avevamo letto.

Indovina quante regole avevamo trampato? Non poche, però i più saggi dicono che è solo cadendo che si impara.

Come qualunque altro gioco complesso, la prima partita a Puerto Rico è un po’ come fare le cose a caso. Se una bertuccia (con tutto il rispetto) fosse stata al mio posto probabilmente avrebbe condotto meglio gli affari di come li ho gestiti io (infatti alla fine ero il più sega).

Gli altri invece, soprattutto Nicole e Yuri (che ha vinto, costruendo una fortezza e mettendoci dentro tutti i lavoratori che aveva, in cella) sembravano aver chiaro tutte le dinamiche. Questo è il motivo per cui mi tengo stretto Nicole. Yuri è già occupato.

Ovviamente dopo tale partita mi sono fiondato a vedere un po’ di video, soprattutto per imparare con sufficienza le regole base. Per questo, caro amichetto, ti consiglio di evitare il nostro errore e guardare direttamente questo video qui sotto.

Ma quindi, come è stato giocare a Puerto Rico?

Puerto Rico è un gioco che su BGG ha una complessità di 3,27 su 5, quindi uno scatolone medio/pesante. Noi cercavamo giochi complessi, ma anche “grandi classici” come questo.

Simona, autrice di questo splendido regalo nonché del BnB Cà Selvetta in Valtellina, ha ammesso poi di esser stata convinta da svariate recensioni che lo dicevano:

obbligatorio da avere per gli appassionati dei giochi da tavolo

Paragonandolo ad altri titolo, come i Coloni di Catan, Terraforming Mars o Brass Bimingham, Puerto Rico mi ha ricordato moltissimo proprio il primo, posizionandosi come complessità inferiore a Brass (che su BGG ha infatti un punteggio di 3,9).

Sia i Coloni che Puerto sono euro game, cioè basati su interazioni indirette tra i giocatori e concetti piuttosto semplici come produzione e commercio di risorse. Nulla di incredibilmente nuovo sotto questo aspetto. Pure Brass è così. Infatti i prossimi giochi pensiamo che saranno basati su qualche meccanica differente.

Però.

Però è più profondo dei Coloni: la tattica conta di più e non si è mai chiaramente in vantaggio sugli altri giocatori, soprattutto quando il numero è di 3 o due.

Senza espansioni (che sono attualmente incluse nel gioco base e sono 4) il gioco ha un limite, IMHO: i lavoratori sono troppo pochi e a volte si possono chiudere le partite in modo piuttosto rapido proprio per questo. Mi piace credere che anche l’autore di Puerto Rico abbia cercato di metterci una pezza con l’espansione dei nobili, che – tra le varie cose – toglie proprio questo limite.

La partita è sempre tesa e non ci sono veri e propri momenti per rilassarsi o potersi distrarre un attimo. Basta veramente poco per perdere ciò che si è costruito poco alla volta nei turni pregressi.

Accattivante e molto longevo, adatto anche ai più piccoli (soprattutto se portoricani, giacché l’intero gioco viene fornito in doppia lingua italiano e spagnolo). Per questa ragione e per la preparazione relativamente breve, consiglio anche io come tutto il mondo mondiale di ciapare un paio di scatole di Puerto Rico!

Ranieri
Ranierihttps://www.ranierisdesk.com/
Mi chiamo Ranieri Domenico Cornaggia, sono laureato in medicina e mi piace la tecnologia, il fitness e gli scacchi. Amo gli animali e le sfide!
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