Tazza o piatto in ceramica rotto? Rendilo unico con la tecnica del kintsugi (si pronuncia “kin-tsughi”). Un po’ di colla bicomponente e delle polvere di mica oro per trasformare un rifiuto in un pezzo d’arte. Pochi minuti per un risultato unico (anche se imperfetto!).
Io ho riparato una tazza, e tu, che cosa hai intenzione di riparare? Fammi sapere nei commenti se la tecnica ti riesce o meno!
Kintsugi, cos’è e cosa significa
Kintsugi (o Kintuskuroi) è una tecnica giapponese di riparazione di vasellame rotto. I cocci erano riposizionati e incollati nel formare l’oggetto andato in frantumi con una miscela di metallo prezioso, spesso oro ma anche argento. Oggigiorno vi sono tanti kit per il kintusgi, a base di colla epossidica, per la sua realizzazione anche a casa.
In giapponese kintsugi (kintuskuroi) significa “unire con l’oro” (da “kin”, oro e “tsugi”, riunire, riparare). L’oggetto che ne deriva è quindi impreziosito, oltre che di nuovo funzionale. La metafora del kintsugi è spesso quindi usata quando si parla di resilienza, la capacità di resistere e superare gli eventi avversi.
Non sono un cultore del mondo giapponese (come invece lo è il mio amico Yuri), ma devo dire che anche questa volta sono rimasto affascinato dalla capacità di veicolare in un semplice gesto un concetto molto potente. Un altro esempio di cultura giapponese è il libro Presentation Zen, di Garr Raynolds, che mostra come lo zen si può applicare a tanti concetti, tra cui l’arte di comunicare.
Kintsugi, come fare per farlo in casa
Il procedimento, piuttosto semplice, necessita di alcune accortezze per ottenere un risutlato finale buono. Putroppo non ci sono secondi tentativi, ma posso assicurarti che il risultato finale e la soddisfazione alla fine sarà tanta. A guardare i video di chi li fa, sembra anche facile, ma poi ti accorgi che la realtà è leggermente diversa e.. rischi di incollare tutto male (così almeno ho rischiato di fare io!).
Kintsugi: cosa serve, dalla colla ai materiali
Oltre al pezzo di vasellame rotto, per fare il kintsugi in casa avrai bisogno di:
- colla epossidica bicomponente (quella che viene venduta come speciale “colla per kintsugi” non ha nulla di diverso)
- polvere di mica dorata o color argento (da mischiare alla colla)
- un pezzo di cartone (da usare come tavolozza)
- un pezzetto in legno (per stendere e mescolare la colla)
- pennello (per spolverare alla fine il composto con altra mica).
Parafrasando ciò che mi diceva Umberto “Umbi”, il mio simpatico istruttore di palestra, per enfatizzare la difficoltà di un esercizio:
può sembrare complesso, ma non è semplice
Lui si riferiva al peso, ma il concetto è lo stesso: a scriversi è complesso, ma a farsi bene… anche di più! Bando agli scherzi, se ci sono riuscito io che ho rischiato di incollarmi al tavolo, puoi riuscirci anche tu! Se non altro ti divertirai molto, promesso!
Il procedimento
Per prima cosa prepara tutto l’occorrente sul tavolo. Assicurati che le superfici da incollare siano pulite e asciutte.
Successivamente, versa su un pezzo di cartone un po’ di polvere di mica. Attenzione: questa roba è davvero molto volatile. In generale non è tossica, ma come ogni cosa a questo mondo potrebbe causare delle reazioni fastidiose nel caso dovesse finirti negli occhi o dovessi inalarla.
A questo punto, se non ti ho terrorizzato e sei ancora deciso, dovrai versare un po’ di colla bicomponente a fianco al mucchietto di polvere di mica. Mischia prima i due componenti della colla, successivamente la mica dorata. Attenzione: se come me userai una colla a presa rapida avrai circa 60 secondi prima che tutto si indurisca. Nell’evenienza di dover incollare estese aree di frattura, fai un pezzo per volta, se possibile. In alternativa procurati una colla che ti lasci qualche minuto in più per incollare il tutto.
Apponi il composto in abbondanza, aiutandoti col il pezzetto di legno. Aspetta il tempo necessario affinché sia quasi indurita del tutto e a quel punto applica un ulteriore spolverata di polvere con un pennello.
Infine, controlla che ci sia sufficiente colla a coprire ogni fessura. Se così non fosse applicane ancora. Così facendo eviterai allo sporco di accumularsi in posti difficile da pulire. Rimuovi con uno straccetto bagnato (o con un altro pezzetto di legno) eventuali residui. Non preoccuparti di ottenere un risultato perfetto: hai ottenuto un oggetto unico e la prossima volta potrai migliorare la tecnica!
Quando l’imperfezione diventa una firma
Che ti piaccia o no, alla fine avrai ottenuto un pezzo unico che potrai usare ancora. Come unica accortezza non potrai più mettere il pezzo in lavastoviglie, ma questo è un piccolo prezzo da pagare per avere un oggetto così.
Che ne pensi? Io sono contento del risultato e la prossima volta m cimenterò nell’incollare una caraffa andata – quasi letteralmente – in mille pezzi. Fammi sapere nei commenti qui sotto cosa sei riuscito a riparare con questa antica arte, il kintsugi!
Ho realizzato una riparazione con una tecnica simile, utilizzando però una colla cianoacrilica (l’Attak utilizzabile anche su ceramica per uso alimentare) e le foglie d’oro, distese sulle incollature e ripiegate. La tazza è venuta bene, l’unica cosa è che vorrei stendere sopra le parti incollate un fissatore, infatti incollando in quel modo ho paura che la tazza non potrò più usarla, visto che a contatto con liquidi caldi, i residui della doratura non perfettamente incollati potrebbero staccarsi.
Che fissatore posso utilizzare?
Ciao, io proverei con questo https://amzn.to/4aHXGWK è un fissativo trasparente ad uso alimentare