Oggi, per festeggiare il mio nostro ultimo giorno di vancaza prima della ripresa dell’università, io e Nicole abbiamo affrontato il Sentiero del Cardinello, antico passo alpino, per giungere fino al Lago Montespluga.
Ecco perché ve lo consigliamo!
Come arrivare al Sentiero del Cardinello
Il Passo dello Spluga è raggiungibile anche in macchina, ma non saremmo qui a scriverci un articolo intero in quel caso. Ora vi raccontiamo come poter camminare in questo magnifico angolo di paradiso, dimenticando completamente le preoccupazioni terrene.
Prendete il vostro cavallo di ferro e viaggiate fino a Isola (1268 metri s.l.m.) a poco meno di 20 km da Chiavenna (SO), situata nella omonima valle. Il viaggio è pieno di quelle cosa che fanno vomitare i più deboli di cuore (tornanti), ma non preoccupatevi perché non è eccessivamente lungo (a meno che non incontriate anche voi un piccolo carretto carico di legname che va a passo d’uomo…).
Capirete di essere arrivati quando alla vostra vista si presenterà un bellissimo laghetto di un azzurro che nemmeno i filtri Instagram sanno imitare. Qui potete lasciare la macchina e prendere i vostri zainetti pieni di panini, banane e acqua.
Noi siamo stati fortunati e il tempo ci ha permesso di viaggiare leggeri, ma nel punto più alto (Lago Montespluga, 1908 m) anche una leggera arietta si può tramutare in una temibile nemica.
Attrezzatura consigliata
Vestiario
Consigliamo fortemente l’utilizzo di maglietta e leggings tecnici come questi (di ottima qualità).
Sebbene sia molto in dipendenza della stagione, a meno che voi non andiate in pieno agosto, verso il tardo pomeriggio necessiterete di una giacca termica e per questo sarebbe meglio averla con sè nello zaino!
Per le calzature non posso fare a meno di consigliare delle Salomon o comunque scarpe tecniche di cui vi fidate molto visto che devono essere leggere ma allo stesso tempo avere un buon grip. Personalmente sono stato conquistato dalle Salomon Speedcross CS 4 che è anche appositamente studiata per drenare l’acqua (io la uso a fare le gare ad ostacoli nel fango!).
Extra
Sebbene non necessaria vi consiglio di portarvi la macchina fotografica. So che ci sono i telefoni che ormai fanno ottime foto… ma sarà che sono un purista o altro, io vi congilio una mirrorless (noi abbiamo la Lumix gx850!). Piccola e potente per essere sempre con voi!
Allo stesso modo se fate trekking non potete mancare di attrezzatura specifica!
In marcia!
Siccome la mia sveglia ha suonato tante volte ma io l’ho sempre spenta non ha suonato, il viaggio è iniziato dopo il pranzo al sacco che abbiamo consumato esattamente ai piedi del percorso.
Quanto ci si impiega?
L’indicazione per il completamente del percorso ė di due ore, per chi ha un passo deciso e non si ferma a osservare il bellissimo panorama che lo circonda.
Siccome é impossibile non rimanere sbalorditi dalla vista mozzafiato che vi si parerà più volte d’innanzi (a meno che non siate dei cyborg venuti dal futuro) sarebbe più veritiero dire che ci si impiega tre ore.
Le particolarità del sentiero del Cardinello
Mentre stendo questo articolo scopro che vi sono alcune piccole variazioni che di possono effettuare, ma tutte finiscono per incanalarsi nel corridoio di roccia che costeggia un bello quanto pericoloso strapiombo. Proprio questo é il pezzo forte dell’intero Sentiero del Cardinello, ma non é certo il più impegnativo (almeno a nostro modesto parere!).
A spezzarvi il fiato può essere piuttosto la prima salita che inizia finite le ultime baite, dove spesso é possibile trovare del bestiame portato a pascolare dai pastori locali.
Il sentiero, per il resto, é abbastanza tipico e presenta però non pochi ponti in legno che fungono da mezzi di continuità tra i versanti delle montagne, separati da fiumiciattoli.
Il Lago Montespluga
Il Sentiero del Cardellino termina con il raggiungimento di un altopiano sul quale si erge il piccolo borgo di Montespluga. Proprio non poco distante da lì si trova il Passo dello Spuga vero e proprio.
Ma quello che vi colpirà, già a centinaia di metri di distanza prima ancora di vedere l’ombra di una casa, é la non modesta diga che, di primo acchito, vi sembrerà contenere non acqua, ma il cielo.
Un po’ di storia
Proprio su una roccia in prossimità della diga (costruita nel 1932!) si può leggere un cartello il quale vi permetterà sia di “tirare un po’ il fiato”, sia di arricchire ulteriormente la vostra giornata. Il cartello recita:
“La Gola del Cardinello era conosciuta già ai tempi dei romani; tuttavia riacquistò una grande importanza comerciale solo nel corso del XVII secolo dopo l’apertura di una strada tra gli abissi rocciosi. Nel XVII secolo la mulattiera del Cardinello vennere sresa più agibile e dotata di nuove mura di sostegno e tettoie per proteggere dalle slavine. Ci sono incisioni e molti disegni che rappresentano questo passaggio pericoloso. Spesso viene illustrata la fatale attraversata delle trupper napoleoniche sotto la guida del Generale MacDonald nel 1800. 15000 uomini in marcia, centinaia di soldati, cavalli e muli andarono incontro alla morte.
Tra i viagiatori ad aver attraversato la Gola del Cardinello c’è anche Ludwing Emil GRimm che nel 1816 scrisse <<In diversi punti la strada non era abbastanza larga per far passare un cavallo e la strada era costeggiata da un profondo abisso […]. Qui si può ammirare con i propri occhi tutto quello che c’è di grandioso, spaventoso e inquitante […]>>.”
Lo consigliamo?
Assuluttamente si! Sia a chi ama il trekking o la montangna in generale, ma anche a chi non sa cosa fare e vuole fare qualche cosa di diverso.
Se siete ineressati ad altre attività che potete fare nei dintorni delle alpi in Lombardia, rimando all’aggiornatissimo sito web della mia terra natia: www.valtellina.it.
Per chi è appasionato di laghetti alpini e programma future escursioni consiglio di visitare: www.laghettialpini.com, sito dedicato all’argomento.
Per noi è stata una splendida avventura, ma magari voi ne avete vissute di più impegnative: ci farebbe piacere conoscerne qualcuna!