HomeAttualitàCosì mi sono laureato telematicamente in Medicina!

Così mi sono laureato telematicamente in Medicina!

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Uno dei motivi principali per cui ho aperto questo blog è per poter anche condividere ricordi, raccontare piccole storie. Con queste poche righe vorrei quindi parlarti di come, l’8 luglio 2020, mi sono finalmente laureato in Medicina e Chirurgia a Milano Bicocca. Niente recensione, test, unboxing o guida informatica: solo io che racconto questa parte del mio viaggio.

Vorrei anche dirti grazie per avermi supportato fin qui, sia che tu mi abbia aiutato con la raccolta dati del questionario per la tesi sulla dipendenza da social networking sites, sia che tu abbia semplicemente visitato il blog aiutandomi a credere magiormente in questa mia passione. Se ho raggiunto questo traguardo è anche grazie a te!

E ora via con il flusso di coscienza! Parto da un po’ lontano, sperando di non annoiarti troppo, ma non prometto nulla!

Quando capii che volevo studiare medicina

Non avrei mai immaginato di fare il dottore, medico intendo.

Al liceo scientifico tecnologico di Morbegno, ho sempre pensato che la matematica fosse ciò che mi veniva meglio di altro. Storia, letteratura, scienze, filosofia e tante altre materie non mi riuscivano particolarmente bene. Fisica ancora andora.
Poi è anche vero che non ero propio l’esempio di studente modello che studiava sempre di volta in volta e si teneva al passo. Insomma: seppur io abbia avuto difficoltà a completare i miei studi, non mi sono mai reputato uno che si ammazzava di studio. A volte si, ma non sempre. Stavo in prima fila e riuscivo sempre a dare l’impressione di essere super attento, ma alla fine sapevo e mi ricordavo poco o nulla. Il mio prof. di fisica del biennio, quando in un’occasione constatò la mia impreparazione ad una interrogazione, sbottò a tal riguardo:

Cornaggia, ma sei un venditore di fumo tu: sembri sempre attento, ma alla fine non ti ricordi molto!

Con il senno di poi direi di me stesso che ero (e probabilmente sono) un po’ tardo.

Il gioco degli scacchi, il liceo e tutta quella matematica mi avevano sempre portato a credere che con la logica e un po’ di pazienza si poteva risolvere quasi qualunque problema. Così, in pratica, non ebbi mai un metodo di studio comprovato. Ma d’altronde questa era un’eredità che mi portavo dietro dalle scuole medie, giacché mi ricordo ancora come fosse ieri quando la mia professoressa di italiano mi chiese quale fosse il mio metodo di studio:

Il mio metodo di studio? Leggo una volta bene, concentrato.

Tutto questo per farti capire come mai al quarto anno feci il test di ammissione al Politecnico di Milano per fare ingegneria e fui molto contento di averlo passato, pronto per iniziare l’anno successivo ingegneria chimica.

Poi, all’inizio del quinto anno, l’ennesimo “4 al 5” in matematica mi stravolse e con quello capii che effettivamente la matematica non era più così divertente. Rinunciai alla materia che tanto avevo amato nel biennio – che avevo sempre difeso nonostante le insufficienze. Probabilmente avrei dovuto studiare di più la materia, ma – come avrai capito – semplicemente non avevo mai imparato in modo decente a farlo.

A quel punto mi chiesi cosa altro mi piacesse nella vita e capii ben presto che mi piaceva la mente umana, le persone, come queste si relazionavano. Mi sarebbe piaciuto anche “curare con la parola”. Pensai a psicologia, poi mia mamma mi disse:

La Valtellina è piena di psicologi. Non fare psicologia, fai psichiatria piuttosto.

Al tempo quindi la mia idea era di psichiatra sì, ma per curare le persone non solo coi farmaci. Non conoscevo l’esistenza della psicoterapia, ma una cosa era chiara per me: avrei studiato medicina. Nonostante la biologia non mi facesse impazzire, pensai fosse un’occasione per mettermi alla prova e imparare cose nuove di cui non riuscivo ancora ad apprezzarne la bellezza.

I 6 anni di Medicina e Chirurgia

Feci il test di ammissione 2 volte. La prima volta rimasi fuori per un solo posto. In quell’anno feci biologia e mi fu utile per passare la seconda volta il test.

Non mi importò mai molto della media e dei voti in sé, tantè che uscii con 70 dal liceo. Tuttavia con i pimi esami pensai di poter tenere una media anche superiore al 27.

Long story short: faticai per molti anni, raggiungendo livelli di ansia e stress che mai avrei pensato di raggiungere, ma alla fine capii che andavano bene anche voti più bassi. Non ero infatti un tipo sufficientemente sveglio da poter studiare poco e neppure uno sufficientemente impostato da poter studiare di più.

L’8 luglio 2020 mi sono quindi laureato con 104, in via telematica. Voto di cui sono molto contento e che non pensavo nemmeno di prendere. Un signor voto, nulla da dire. Ma non credermi un secchione, anzi! In medicina, a quanto pare, una grande fetta di persone prende il massimo dei voti (come il mio amico nonché autore in questo stesso blog Francesco, laureatosi con 110L due giorni dopo!).

P.S.: per la laurea telematica ho predisposto tutto come scritto nell’articolo in cui spiego come usare una fotocamera come webcam!

Io e Nicole, che ha supportato le mie mille ansie e stress per tutta la laurea (e anche diploma!). L’anno prossimo tocca a lei!

Il futuro?

Il futuro chissà! Mi piace essere Zen, godermi le piccole cose della vita, accettandone le imperfezioni e l’ignoto che mi impedisce di fare previsioni corrette. Magari nel futuro ti racconterò se passerò mai il test di ammissione alla specialistica di medicina, oppure un giorno ci incontreremo anche dal vivo in ospedale (non te lo auguro!).

E tu, stai per laurerti per via telematica o ti sei già laureato?

Ranieri
Ranierihttps://www.ranierisdesk.com/
Mi chiamo Ranieri Domenico Cornaggia, sono laureato in medicina e mi piace la tecnologia, il fitness e gli scacchi. Amo gli animali e le sfide!
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